Martha Gellhorn ed Ernest Hemingway si sposano

Nel 1943 Martha è di nuovo in Europa, prima in Inghilterra, poi in Italia, per seguire l’avanzata degli Alleati, sbarcati a Salerno a settembre. Essi si aspettano una scarsa reazione da parte dei tedeschi, che invece oppongono una feroce resistenza. Bloccata a Cassino con le truppe alleate, cerca di convincere Hemingway, che dice di sentirsi come un vecchio cavallo da corsa che un padrone senza scrupoli continua a sellare e a far gareggiare sugli ostacoli, a raggiungerla. Lo scrittore arriva in Inghilterra poco prima dell’invasione della Normandia e prende il posto della moglie come corrispondente leader di Collier’s. All’inizio dell’estate del ’44 sulle coste inglesi ci sono due milioni e mezzo di soldati pronti per lo sbarco in Normandia. Martha si imbarca come clandestina su una nave della Croce Rossa diretta in Francia, quindi torna in Italia, dove gli Alleati riprendono ad avanzare: Roma, Perugia, Firenze… La giornalista è affascinata dal miscuglio di nazionalità dei soldati dell’Ottava Armata: canadesi, indiani, sudafricani, neozelandesi passati dalle tempeste di sabbia del deserto africano al fango dell’inverno italiano. Si aggrega ai Lancieri della Carpazia e va in giro con loro sulla jeep, sulle polverose strade minate. Poi riparte per andare a seguire la battaglia delle Ardenne, il ricongiungimento con l’armata sovietica e la liberazione di Dachau. Torna in Inghilterra, dove incontra Hemingway in ospedale, con la testa avvolta in una voluminosa fasciatura a turbante a causa di un incidente stradale. Lei scoppia a ridere, lui si irrita. Il rapporto è teso, la relazione non si ricomporrà più. Da questo momento vivranno praticamente separati. Le guerre hanno scandito il loro rapporto: sposati dopo la guerra di Spagna, separati dopo lo sbarco in Normandia.